Nel silenzio del governo rimasto sordo alle molteplici sollecitazioni che da tempo gli arrivano sul tema del salario minimo e sulla necessità che questo Paese ha di garantire le lavoratrici e i lavoratori con una paga oraria che non richiami lo sfruttamento, ho deciso di presentare questa mozione per l’introduzione del Salario minimo Comunale, volto alla tutela di ogni lavoratore che, a qualsiasi titolo ed indipendentemente dalla forma contrattuale applicata, entri in contatto con il comune e gli enti dallo stesso controllati.
Sono circa 2 milioni i lavoratori in Italia che non hanno un contratto collettivo di lavoro di riferimento e oltre 2,5 milioni possono essere considerati lavoratori in situazione di povertà proprio per gli stipendi: sono i cosiddetti “working poors”, che ricevono salari al di sotto dei minimi stabiliti dalla contrattazione, come nei casi di part-time obbligati e/o di salari molto bassi.
Il Partito Democratico, così come il Movimento 5 Stelle, hanno presentato una proposta di Legge a livello nazionale per introdurre “una soglia minima inderogabile di 9 euro all’ora”, raccogliendo oltre 300 mila firme. Nonostante il forte supporto popolare all’iniziativa delle opposizioni, il governo nazionale ha deciso di affossare la proposta di legge, tradendo le attese di milioni di lavoratori.
Contrariamente all’operato del governo, il sostegno all’introduzione di una legge sul salario minimo può essere un modo per le amministrazioni locali di dimostrare il proprio impegno in ordine ai valori di equità e giustizia sociale: garantire che tutti i lavoratori abbiano un reddito dignitoso può contribuire a creare una società più equa e inclusiva ed a ridurre le disuguaglianze economiche all’interno di una comunità.
Per questo motivo ho deciso di presentare una mozione in Consiglio Comunale, per impegnare il sindaco e la giunta ad introdurre nel nostro territorio il salario minimo comunale mediante l’adeguamento per tutti i dipendenti del Comune di Città di Castello e per coloro che lavoreranno in un appalto comunale, indipendentemente dalla tipologia contrattuale applicata, ad un salario minimo di 9 euro l’ora. La mozione prevede inoltre l’introduzione di una precondizione obbligatoria nella stesura del testo di tutti gli appalti Comunali e di tutti i contratti sottoscritti dagli enti controllati dal Comune, indipendentemente dalla loro forma giuridica, che tutti i lavoratori che saranno impegnati nelle attività previste dai predetti contratti, dovranno avere un salario minimo di 9 euro l’ora, così come chiesto a livello nazionale da molte forze politiche, tra le quali il Partito Democratico.
Città di Castello, lì 05/04/2024
Di seguito il testo della mozione presentata in Comune: